Endodonzia Milano

Endodonzia e Devitalizzazione

Gli specialisti in Endodonzia dello Studio Medico Besozzi eseguono regolarmente trattamenti endodontici e devitalizzazioni che permettono di rimuovere le infezioni radicolari preservando la parte sana dei denti per poterli ricostruire o ripristinare se danneggiati, permettendo così ai nostri pazienti di ritornare a masticare senza dolore.
Indice dei contenuti
Endodontista pratica endodonzia su una giovane paziente

Che cos'è l'endodonzia

L’endodonzia è la branca dell’odontoiatria che si occupa della cura dell’endodonto ovverossia della polpa dentaria.

La polpa, comunemente denominata “nervo”, è in realtà un particolare tessuto riccamente vascolarizzato ed innervato, responsabile di buona parte della sintomatologia dolorifica riferita ai denti.

Chi è l'endodontista

L’endodontista è uno specialista altamente qualificato, il cui campo di azione consiste nell’effettuare devitalizzazioni, terapie canalari, pulpotomie, apecificazioni e chirurgia endodontica.

La patologia della polpa che richiede una terapia è originata principalmente dalla carie o da traumi.

Talora l’endodonzia si applica a denti che devono essere protesizzati, per evitare le conseguenze negative sulla polpa della necessaria perdita di sostanza legata alla preparazione degli elementi pilastro.

Approccio terapeutico

Il principio ispiratore della moderna odontoiatria è quello della minima invasività e della più alta conservazione della vitalità e dei tessuti dentali.

Pertanto nello Studio Besozzi si dedica la massima cura al trattamento dei denti soggetti a carie o a perdite di sostanza per traumatismo praticando ove possibile restauri eseguiti direttamente in bocca (otturazioni) o realizzati in laboratorio su impronta di precisione (intarsi).

Questi interventi, se il danno pulpare è minimo o comunque reversibile, consentono al dente di mantenere vitalità e integrità per diversi anni dopo l’intervento.

Talora purtroppo queste condizioni non si verificano, per cui è necessario ricorrere alla terapia endodontica.

Quando ricorrere alla "devitalizzazione"

L’infiammazione irreversibile della polpa (pulpite) si presenta generalmente con un quadro clinico chiaro anche per il paziente profano: dolore intenso, pulsante, irradiato dal dente verso aree diverse del capo, che aumenta con l’assunzione di cibi freddi e con la postura sdraiata.

Dopo una notte insonne a dispetto degli antidolorifici assunti il paziente si reca si solito in urgenza dal dentista perché una devitalizzazione ponga fine alle sue sofferenze.

In cosa consiste la devitalizzazione

La devitalizzazione consiste nell’asportazione della polpa infiammata e/o contaminata dai batteri, nella sagomatura adeguata dei canali radicolari, nella disinfezione chimica dell’interno del dente con opportuni lavaggi (ipoclorito di sodio, perossido di idrogeno, clorexidina), ed infine nel sigillo ermetico degli spazi endodontici con un materiale specifico (guttapercha).

Come viene effettuato il trattamento endodontico

Il trattamento endodontico nello Studio Besozzi viene sempre eseguito controllando il dolore mediante le più moderne tecniche di anestesia locale, ed evitando ogni possibile ulteriore contaminazione dall’ambiente orale circostante isolando il campo con la diga di gomma.

Conseguenze del mancato trattamento

Quando la terapia endodontica non è tempestiva, per esempio se il paziente rimanda le cure o se la fase della pulpite è breve o passa addirittura misconosciuta, la situazione a carico della polpa si può complicare.

L’infiammazione porta alla necrosi del tessuto, che una volta “morto” non è più in grado di opporre resistenza alla proliferazione dei batteri.

Questi e le loro tossine possono diffondere oltre l’apice del dente, coinvolgendo i tessuti limitrofi alla radice, il legamento periodontale e l’osso alveolare.

Talora l’evoluzione è acuta e si ha un ascesso; più spesso l’infezione viene cronicizzata dal sistema immunitario, e si hanno granulomi (formazioni solide) o cisti (formazioni liquide) in corrispondenza delle radici degli elementi infetti.

Essendo questi per lo più asintomatici, ma potenzialmente progressivi e dannosi, è importante sottoporsi a controlli periodici per intercettare precocemente anche questo tipo di patologia.

Trattamento dell'endodonto non più vitale

Il trattamento dell’endodonto non più vitale si chiama “terapia canalare”, e differisce sensibilmente dalla “devitalizzazione” sia per quanto riguarda i tempi dell’intervento (possono servire diverse sedute), sia per quanto riguarda le tecniche di preparazione canalare.

Vi è purtroppo una notevole differenza anche nella speranza di successo della terapia, che nel dente non vitale scende all’80%, sempre in condizioni di eccellenza di tecnica.

La percentuale può scendere sotto al 50% se concomitano problemi parodontali sull’elemento trattato.

Quando ricorrere all'endodonzia chirurgica

Se il trattamento ortogrado (devitalizzazione o terapia canalare) non ha pieno successo, o in caso di recidiva, o ancora in presenza di ostacoli (calcificazioni, curve radicolari, pregressi restauri, perni canalari) che rendano il ritrattamento sconsigliabile, l’endodontista ha un’altra freccia al suo arco per scongiurare l’estrazione del dente: la chirurgia endodontica.

Detta anche endodonzia chirurgica, essa consiste nel disegno di un lembo chirurgico che permetta di accedere direttamente alla lesione che circonda l’apice radicolare.

La lesione (granuloma, cisti) potrà così essere asportata completamente, e il sigillo al canale radicolare verrà posto per via retrograda, procedendo cioè dall’apice verso l’interno del canale stesso.

L'importanza dei controlli periodici

La differenza di successo terapeutico tra devitalizzazione e terapia canalare del dente necrotico rende ragione del consiglio a frequenti controlli periodici indicato da centri che, come lo Studio Besozzi, hanno a cuore la salute dei loro pazienti.

Il dente sottoposto a terapia endodontica perde nel tempo elasticità. Questo, unito alla perdita iniziale di sostanza data dalla patologia originaria (carie o trauma), rende l’elemento più soggetto a fratture radicolari che potrebbero portare anche alla sua estrazione.

Una volta che l’endodontista ha terminato il suo lavoro, sarà importante che il responsabile del piano di trattamento valuti di caso in caso il tipo di restauro più indicato per assicurare nel tempo l’integrità del dente: si andrà dalla semplice otturazione per le situazioni più favorevoli alla corona protesica per gli elementi che necessitano di maggiore protezione.

Perché rivolgersi a noi

Raggiungere l’eccellenza in endodonzia significa affidarsi a un operatore esperto della tecnica, che segua scrupolosamente le linee guida e utilizzi materiali e strumentazione aggiornati (apex locators, manipoli computerizzati con controllo del torque, files in nichel titanio).

In mani eccellenti, le percentuali di successo delle devitalizzazioni superano il 97 %.

Gli endodontisti dello Studio Besozzi vantano di esperienza decennale sul campo ed operano seguendo scrupolosamente le linee guida sopraindicate e utilizzando esclusivamente le tecnologie e i materiali più recenti.

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